Il football americano rappresenta uno degli sport più seguiti al mondo. Basti pensare che nell’anno 2013 si registrarono quasi 70.000 spettatori in presenza negli stadi per ogni singola partita.
Tecnicamente lo sport deriva dal rugby anglosassone, ma se ne è distaccato profondamente assumendo delle peculiarità tipiche, sia per quanto riguarda le regole da seguire, sia per quanto riguarda i giocatori.
La più evidente differenza riguarda ad esempio l’abbigliamento, che si definisce ‘equipaggiamento’. A differenza dei loro colleghi rugbisti, i giocatori di football americano indossano pesanti protezioni su capo e corpo.
Vediamo quindi quali sono i ruoli in questa disciplina, con particolare riferimento alla mitica figura del quarterback e al meno conosciuto running back.
Quali sono i ruoli nel football americano
Innanzitutto i giocatori in campo sono 11 per squadra, e il ruolo che ricoprono può essere distinto a grandi linee specificando se è di attacco o di difesa.
In linea di massima i ruoli possono essere intercambiabili, nel senso che a seconda dello schema del gioco i giocatori stessi hanno la facoltà di coprire diverse aree, ma c’è da dire che questo non si usa più, di certo non nel gioco professionista.
Quindi ogni player ha il suo ruolo specifico.
Per facilitare la comprensione, possiamo assegnare i ruoli a 3 macro aree:
- attacco
- difesa
- special team
Per quanto riguarda l’attacco avremo:
- il centro: che dà inizio al gioco e coordina i compagni in attacco, premurandosi anche di stoppare gli avversari della difesa
- le guardie: in numero di due, che si posizionano al centro ma ai lati e che bloccano le azioni avversarie oltre a proteggere il quarterback (di cui parleremo in dettaglio nel prossimo paragrafo)
- gli offensive tackle: sempre due, che si trovano nella zona esterna alle guardie, e che svolgono praticamente lo stesso compito
- il tight end: che si trova a ridosso del tackle, ed è in pratica il giocatore più esterno. Il suo ruolo incarna sia capacità di linea sia di ricezione, e infatti a volte può essere sostituito proprio da un ricevitore
- il ricevitore: che afferra i lanci del quarterback, e che tra le sue doti deve contare la velocità
- il fullback: che si trova dietro il centro della linea, subito dopo il QB, e che si occupa di bloccare e ricevere passaggi a corto raggio
- il running back: che tratteremo meglio nell’ultimo paragrafo ma che in sostanza porta la palla in corsa, e si caratterizza quindi per essere il più veloce e capace di fare finte
I ruoli in difesa invece sono:
- i defensive end: che si trovano in numero di due all’estremità della linea difensiva. Si concentrano sul QB avversario e sullo stop di colui che sta portando la palla ovale
- i defensive tackle: che sono posizionati tra i defensive end sulla linea di scrimmage, che consiste in quella linea immaginaria che attraversa in senso trasversale il campo nel lato più corto. Hanno il compito di attaccare colui che porta la palla bypassando l’attacco avversario
- il nose guard: anche chiamato middle guard che si posiziona di fronte al center della squadra avversaria, in caso di difesa in formazione 3-4. Si caratterizza per la velocità, e infatti in genere non è molto grosso, in quanto deve penetrare nella linea di attacco avversaria. Il suo compito è realizzare il cosiddetto ‘sack’, cioè placcare il quarterback senza dargli la possibilità di piazzare il lancio
- i linebacker: che si trovano dietro alla linea di difesa e cercano di intercettare i tiri più corti
- i cornerback: che si concentrano sui lanci, naturalmente in difesa, per deviarli o intercettarli
- i safety: che rappresentano l’ultima guardia della difesa e cercano di coadiuvare i cornerback
Infine abbiamo quello che si definisce lo special team, che entra in campo in momenti particolari e che quindi è composto da giocatori specializzati, tra i quali vi sono:
il kicker: che entra in gioco quando c’è da calciare i kickoff, cioè il tiro che dà inizio alla partita, o ancora per riprenderla dopo un punto segnato, e infine all’inizio del terzo quarto. In pratica cerca di finalizzare i cosiddetti field goal, cioè di trasformare i calci in punteggio
- l’holder: che si mette dietro la linea e stoppa la palla per il compagno con il ruolo di kicker. Lo stesso quarterback spesso può rivestire questo ruolo
- long snapper: è un giocatore che si mette al centro e cerca di dare la palla nelle mani dell’holder
- il kick returner: che è il player specializzato nella ricezione dei kickoff, e che quindi in genere è proprio un ricevitore
- il punter: che è il player addetto ai calci chiamati ‘punt’, cioè quei colpi che si effettuano per allontanare la palla dopo un’azione offensiva della squadra avversaria che però non è andata naturalmente a buon fine
- l’upback: che proprio durante un’azione di ‘punt’ si sposta dietro la linea e si occupa della difesa in supporto del punter
- il punt returner: che per specularità è colui che riceve il punt avversario
Concentriamoci adesso su due ruoli specifici.
Chi è il quarterback e quali caratteristiche deve avere?
Il quarterback, anche indicato con la sigla QB, è un po’ la star della squadra, quanto meno perché è il più noto. La sua popolarità (che in caso di sconfitta può anche ritorcerglisi contro) deriva dal fatto che è proprio lui a decidere la linea che la squadra dovrà tenere. In pratica guida i compagni.
Ecco allora le sue prime caratteristiche: quella di conoscere bene i propri compagni per guidarli al meglio, e quella di avere doti di leader.
Si mette dietro al centro e gestisce lo snap, cioè afferra la palla lanciata appunto dal centro e decide a chi inviarla (può farlo ad esempio proprio al running back) per cominciare l’azione. Quindi decide lo schema a seconda del fatto che scelga il corridore o il ricevitore.
Cosa fa il running back?
Parlando infine del running back, si tratta del player che era conosciuto prima con il termine di halfback, e che si occupa di portare la palla ovale negli schemi di gioco di corsa. Ecco perché le sue caratteristiche sono senza dubbio la velocità e l’agilità, oltre alla prontezza nel fare finte.
La sua azione comincia in genere quando riceve una palla da un passaggio ravvicinato, e si caratterizza quindi per essere un fattore chiave dell’attacco, ma è soggetto a infortuni frequenti.